Nel 1924 la consorte del vescovo della città di Trondheim, l’antica Nidaros in Norvegia, durante una messa nella cattedrale vide un monaco avanzare nella penombra, indossava un saio marrone e si dirigeva verso l’altare. All’improvviso alzò la testa e sul collo aveva uno squarcio profondo che si estendeva per diversi centimetri fino al torace e da cui sboccava un fiotto di sangue. Possibile che la moglie di tale autorità religiosa cittadina si sia divertita a spaventare con questo racconto di spettri i credenti del proprio paese? Qualche anno più tardi un professore di filosofia si appostò la notte nella deserta cattedrale di Trondheim e disse di aver udito alcuni passi sinistri ed un canto cattolico risalente al 1208. In seguito a nuove testimonianze su presenze nella chiesa, disse che si trattava di due fantasmi, il primo un terribile abate che si dice abbia ucciso i suoi monaci ed il secondo, per il professore, è una delle vittime del primo. Quest’ultima entità era molto pericolosa in quanto era solita scaraventare dalle scale o prendere per la gola chiunque gli capiti a tiro e solo questo spirito passò alla storia divenendo in Norvegia lo spettro nazionale.
La cattedrale di Trondheim è stata costruita per conservare le spoglie di re Olav II Haraldsson, oggi santo patrono nazionale di Norvegia. Nell’XI secolo, proprio lui, un ex vichingo e pagano, convertì il suo popolo al cristianesimo, ma pagò questa sua impresa con la morte. Nel 1030, con un manipolo di soldati, sfidò a Stiklestad un esercito ben più numeroso di alcuni suoi feudatari ancora politeisti e cadde a terra trafitto da ripetuti colpi di lancia spirando proprio come un martire cristiano. Dopo il lutto iniziò la sua beatificazione e venne seppellito a Nidaros, in un luogo dove pochi anni più tardi sarebbe nata una chiesetta in legno, una sorta di embrione della cattedrale di Trondheim.
Sul luogo di sepoltura del re santo fiorì tutta una letteratura leggendaria, come la presunta riesumazione della sua salma ancora intatta a diversi anni dalla morte e racconti prodigiosi che riecheggiavano fino a sud della Scandinavia, tanto che nel 1070 si rese necessario ampliare la chiesetta in legno. Nel 1153 prendette forma il primo abbozzo della cattedrale di Nidaros, che intanto diventò arcivescovado ed uno dei centri spirituali più importanti dell’intero Nord Europa. Dopo la guerra civile di Norvegia vennero portati degli architetti britannici che aggiunsero un tocco gotico alla cattedrale. Nel XIII secolo si mise mano all’ottagono, prendendo spunto dalla cattedrale inglese di Canterbury e poi nel 1248 venne posta la prima pietra della facciata occidentale, nella quale furono poi sistemate molte statue a imitazione della cattedrale francese di Reims.
Oggi la cattedrale ha forma di croce latina con un transetto, una torre maggiore e due minori e misura 102 m di lunghezza, 50 di larghezza e 21 di altezza. All’interno le navate del piedicroce sono tre, una maggiore e le altre collaterali. Il coro è composto da cinque segmenti e comprende un ottagono di 18 m di diametro. Il transetto ospita alcune cappelle, due maggiori e tre minori poste nella sua galleria.
Oggi la cattedrale accoglie circa 400.000 visitatori all’anno, non solo pellegrini cattolici che vi arrivano attraverso la vecchia strada del pellegrino, che parte da Oslo per arrivare a Trondheim. All’interno appare buia e tetra incutendo non poco timore, forse per quei due grandi organi o, per alcuni, la presenza dei fantasmi.
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