La sede pontificia era stretta dagli Arabi a sud che assediavano la Sicilia ed a nord dall’avanzata dei Longobardi che miravano a togliere l’autonomia a Roma, inoltre c’era anche la lite con i Bizantini che ormai avevano lasciato al suo destino il vecchio Impero Romano d’Occidente. In questo scenario ebbe un ruolo fondamentale il regno dei Franchi, che con l’ascesa al trono di Pipino il Breve nel 754, aveva ritrovato stabilità e per questo il pontefice li eresse a suo difensore.
Il papato cosa poteva mai offrire ai Franchi per avere il loro appoggio, anzi in passato erano stati i loro colonizzatori. Queste genti germaniche avevano però un loro sogno: integrarsi con il mondo romano e la fondazione di un nuovo impero d’occidente. Per questo sogno il punto di legame era proprio il papa che era l’unico a poter parlare alle genti cristiane che andavano ormai dalla Scozia alla Foresta Nera, dal Nord Africa alla Dalmazia.
Nel 754 il pontefice chiamò a sua difesa per la prima volta Pipino il Breve, ma questi dopo aver alleggerito la pressione sul papato da parte dei Longobardi, fu distratto dalle rivolte interne. Suo figlio Carlo Magno, dopo aver annesso i territori del ducato bavaro ed aver messo sotto il controllo dei Franchi vari territori a nord tra cui i Sassoni, fu quello che più decisamente intervenne a difesa del papato. Nel 773 Carlo oltrepassò le Alpi per sconfiggere una volta per tutte la potenza longobarda, conquistò Pavia nel 774 e lasciò solo pochi territori a sud ai Longobardi, divenne infatti anche il rex Longobardorum. Ormai quasi l’intera Europa era unificata ed ora rimaneva soltanto da spezzare i fragili legami con l’impero bizantino. Nella notte di Natale dell’800, Carlo si fece incoronare dal Papa come imperatore dei Romani. Carlo in questo modo divenne l’erede diretto di Augusto e creò un nuovo impero ad occidente, il Sacro Romano Impero, nome che in verità fu dato nella metà del secolo successivo da Ottone I, il primo imperatore di stirpe Sassone.