L’eroe mitologico Bellerofonte è un personaggio che ci viene presentato nel libro VI dell’Iliade di Omero, anche se viene citato in altre opere. A tutti è noto il famoso episodio nel quale a cavallo di Pegaso sconfisse la Chimera, un mostro con la testa di leone, il corpo di capra e la coda di serpente. Non tutti sanno però, che questo eroe invincibile, venne sconfitto, o meglio scacciato, dalle donne di Licia, in un modo un po’ particolare.
Nativo di Corinto, fu figlio di Glauco, a sua volta figlio di Sisifo, primo re della città e suo fondatore. La madre fu Eurimede, figlia del re di Megara. Il suo nome di nascita doveva essere Ippnoo, ma dopo l’accidentale uccisione di un tiranno di Corinto, Bellero, divenne Bellerofonte ( uccisore di Bellero ). Per questo episodio dovette lasciare Corinto, recandosi a Tirinto, presso il re Preto, un sacerdote in grado di purificare le anime. Stenebea, moglie di Preto si invaghì del giovane Bellerofonte, ma venne rifiutata seccamente da quest’ultimo. La donna adirata, disse al marito che il giovane l’aveva sedotta e lo pregò di ucciderlo per l’affronto subito. Secondo gli usi e costumi dell’epoca un ospite non poteva essere ucciso, quindi fu inviato presso il re di Licia e padre di Stenebea, lobate, con la scusa di dovergli consegnare una lettera nella quale lo pregava di uccidere Bellerofonte ( da qui vengono dette Bellerophontis tabellae tutte le lettere che sotto falsa apparenza sono causa di gravi mali al loro latore).
Sempre a causa della sacralità dell’ospite, il re lobate non poteva uccidere direttamente il giovane, quindi lo sottopose a tutta una serie di prove per farlo perire accidentalmente. La prima fu la famosa uccisione della Chimera che l’eroe, a cavallo di Pegaso, uccise con un solo colpo, quindi venne mandato a combattere contro i Solimi e poi contro le Amazzoni, ma l’eroe riuscì sempre a cavarsela.
C’è da dire che Bellerofonte probabilmente non era figlio di Glauco come tutti pensavano, ma addirittura di Poseidone, dio dei mari, che giacque con Eurimede, ancora fanciulla, presso la casa di Glauco e qui la rese incinta dell’eroe. A causa di questa sua natalità, potè, con l’aiuto di Atena che gli diede una briglia d’oro, domare Pegaso, il cavallo alato di Zeus, con il quale compì tutte le sue gesta.
Per ultimo, il re lobate, riunì una truppa di guerrieri per uccidere Bellerofonte in un’imboscata nella pianura del fiume Xanto. L’eroe però se ne avvide in tempo, scese da cavallo e pregò Poseidone di proteggerlo, inondando la pianura dietro di lui con le acque del fiume. Il dio esaudì questa sua richiesta. Quando ormai sembrava che Bellerofonte ed il suo esercito di flutti avessero la meglio, un gruppo di donne del luogo andarono incontro all’eroe, si sollevarono le vesti e gli mostrarono i genitali, offrendosi a lui a patto di desistere dai suoi propositi distruttivi. Bellerofonte, colto di sorpresa e spaventato da quell’atto imprevisto, fuggì via di corsa mentre le acque dello Xanto si ritiravano insieme a lui.