Il Mito Babilonese del Diluvio Universale

Nel mito babilonese di Atra-hasis ( l’incredibilmente saggio ), il disappunto del dio Enlil risiede nel frastuono che la moltitudine degli uomini arrecano, così da disturbare la pace degli dèi. Il dio allora prova a decimarli in vari modi: malattie, carestie ed infine il diluvio come mezzo definitivo per distruggere l’umanità. Il dio Enki però si rende subito conto che gli uomini sono indispensabili agli dèi perché essi compiono i sacrifici dedicati a loro, quindi istruisce il suo protetto, il saggio di Shuruppak per contrastare il piano di Enlil.
Shuruppak fu una città della Mesopotamia ricordata soprattutto per questo saggio e non come Uruk per i suoi re, le sue ricchezze e le sue guerre; dire che questa città fu molto importante nel periodo dell’età di Fara per la scrittura ed infatti qui si ritrovarono le tavolette di Fara del periodo protodinastico III.

Enki dovette servirsi di un mortale perché gli dèi avevano stabilito un accordo in base al quale gli immortali non potevano intralciare i progetti di Enlil. Tutto quello che Atra-hasis dovrà fare è seguire alla lettera quello che gli dirà il suo protettore.
Quando il cielo riversò sulla terra il diluvio universale, Atra-hasis aveva già pronto il suo vascello per imbarcarsi con sua moglie ed i semi di tutte le cose viventi. Nulla si salvò sulla terra dal diluvio universale, tranne i passeggeri del vascello di Atra-hasis. Quando, dopo molto tempo, finalmente le acque si ritirarono, Atra-hasis e sua moglie poterono sbarcare sulla terra per compiere un sacrificio che attirò immediatamente gli dèi, affamati per queste onorificenze che gli uomini gli facevano in passato.

Enki, visti gli dèi affamati dai sacrifici dei mortali, protestò contro Enlil ed incaricò la dea madre di creare nuovi esseri umani per ripopolare la terra, in modo tale che possano di nuovo compiere nuovi sacrifici per gli immortali. Atra-hasis e sua moglie furono condotti in un angolo remoto del mondo e resi immortali, in modo che siano per sempre da monito per gli dèi affinché non distruggano mai più l’umanità. Per proteggere la tranquillità degli dèi dal frastuono degli uomini, Enki istituì delle classi di donne che non potessero procreare e la mortalità infantile, tramite un demone che ruba i bambini.

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